CGC: Storie e personaggi


IL Centro Giovani Calciatori Viareggio era una parte importante della sua vita. Non veniva prima della famiglia e del lavoro, questo no ma nel corso della giornata ‘il Centro’ era il suo pane quotidiano. E quel pane l’aveva mangiato giorno dopo giorno, visto che in famiglia aveva colui – il padre – che del Centro non era stato uno dei fondatori ma anche uno dei presidenti-simbolo. Diciotto anni fa, come oggi, in un letto dell’ospedale ‘Tabarracci’ nella viaregginissima via Fratti, moriva Nedo Bresciani, vice-presidente della società. Avrebbe potuto fare il presidente ma si era sempre defilato dal massimo incarico, convinto che ci fossero all’interno della società figure meritevoli della presidenza. Lui rimaneva un gradino più basso, convinto comunque che per le decisioni importanti, la sua parola sarebbe stata ascoltata, perché di esperienza ne aveva da vendere. Un dirigente appassionato, dunque, che dal suo bar – lo storico bar Nedo, in piazza D’Azeglio, ora scomparso – aveva comunque sempre sotto controllo la situazione della società, sia per il torneo di calcio che per la squadra di hockey, senza dimenticare i ragazzi dell’atletica leggera e quelli della pallavolo, quando il Centro poteva curare quella disciplina con ottimi risultati. Memorabili – come hanno raccontato altri colleghi – alcune trattative di mercato fatte proprio al telefono dal suo bar con qualche big dell’hockey.
E’ vero che questa sua passione per il Centro poteva talvolta trasformarsi in una visione cittadina troppo – passateci la parola – centro centrica, che non tutti riuscivano a condividere ma è innegabile che Nedo Bresciani sia stato uno dei dirigenti (solo all’apparenza burbero ma in realtà una pasta d’uomo con grandi slanci di generosità) che hanno fatto la storia della società. Ricordarlo oggi è doveroso per ispirarsi al suo esempio di vita non solo sportiva.

di "Giovanni Lorenzini"